La divisione dei poteri nello Stato italiano
Una delle caratteristiche di uno Stato democratico è quella di avere al suo vertice una pluralità di organi, ognuno con funzioni diverse e che si controllano a vicenda. In Italia ci sono tre diversi poteri: il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario.
L’Italia è una Repubblica parlamentare perché i cittadini eleggono direttamente il Parlamento, a cui spetta il compito di fare le leggi. Il parlamento possiede quindi il potere legislativo. Il parlamento è diviso in due camere: la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Per eleggere i rappresentanti della Camera è sufficiente avere la maggiore età, per eleggere invece i membri del Senato bisogna avere 25 anni.
Il Parlamento a sua volta sceglie il Governo, formato dai Ministri, che ha il potere esecutivo, cioè la facoltà di governare e applicare le leggi del Parlamento. Il capo del governo è il Presidente del Consiglio. Ogni Governo può avere una durata massima di cinque anni.
Il potere giudiziario, che consiste nel far rispettare le leggi e giudicare chi va contro la legge, è nelle mani della Magistratura (giudici e magistrati). La Magistratura è indipendente dagli altri organi dello Stato e prende le sue decisioni unicamente sulla base delle leggi italiane.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento ogni sette anni e garantisce il corretto funzionamento degli altri organi dello Stato. In questo, l’Italia si distingue da altri Stati democratici, come gli Stati Uniti o la Francia, che sono Repubbliche presidenziali, in cui anche il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal popolo e ha poteri molto più ampi del Presidente italiano.