I rifiuti nel passato
Antonio Morabito, ingegnere ambientale in pensione, racconta come si producevano e raccoglievano i rifiuti quando era bambino.
“Quando ero giovane si producevano pochi rifiuti, ed erano soprattutto organici o costituiti da ferro, carta e vetro. I cibi di scarto e gli avanzi di cucina pochi e venivano riutilizzati come pasto per gli animali . Mi ricordo che una volta via il pane del giorno prima e mia mamma mi ha sgridato molto: quel pane era per le nostre galline.
Utilizzavamo la carta per accendere il fuoco, le bottiglie di vetro come contenitori per altri alimenti; riparavamo gli e li passavamo ai bambini più piccoli (questa poteva essere considerata una prima forma di raccolta differenziata e di riciclaggio): ricordo di Natale del 1963 quando mia mamma al mio fratellino le mie preferite: quanto ho pianto! Ma a me stavano strette.
Ai miei tempi non la raccolta differenziata: la spazzatura veniva raccolta solo nei secchi in casa, poi passava lo “scopino“ che la portava via con il suo carrettino. Non esistevano i contenitori di plastica, polistirolo, lattine…
La spazzatura ha iniziato a essere un problema con la nascita della società dei consumi, quando l’industria a fabbricare oggetti in serie, aumentando la produzione delle fabbriche e introducendo nuovi come la plastica“.